Come l’arrampicata ha cambiato la mia vita di Angelika Rainer
Pubblicato il 18/06/2021
Ammetto che potrebbe suonare come un cliché, ma da bambina ero estremamente timida, non avevo fiducia in me stessa ed è stata l’arrampicata a cambiarmi profondamente.
Grazie ad essa il mio carattere si è evoluto e sono diventata una persona diversa da quella ragazza un po’ insicura e introversa di un tempo.
Autostima
Le mie prime vittorie, prima a livello regionale, poi nazionale ed internazionale, mi hanno fatto trovare fiducia in me stessa, mi hanno permesso di riconoscere di essere brava in qualcosa, mi hanno insegnato a saper gestire una moltitudine di situazioni diverse e che nella vita non si smette mai di imparare.
Da bambina non facevo altro che ripetere: “questo non lo so fare”. Quando ho iniziato ad allenarmi duramente e a lavorare sulle mie debolezze nell’arrampicata, ho visto che con l’esercizio, l’impegno e investendo tempo e motivazione potevo migliorare, e che ci riuscivo bene. Questo mi ha insegnato ad accettare le sfide e ad affrontarle con mente positiva.
Indipendenza
Nella squadra giovanile di Merano ho avuto la possibilità di partecipare ai miei primi viaggi di arrampicata e ho capito che grazie all’arrampicata si può viaggiare tanto e conoscere il mondo. Durante il periodo trascorso nella nazionale giovanile di arrampicata sportiva, capitava di essere l’unica altoatesina a essere qualificata per le gare internazionali e di conseguenza mi spostavo da sola in treno per raggiungere la squadra nel punto di partenza per i viaggi: ho imparato molto presto a essere indipendente.
Oltre alle gare, ho anche iniziato a intraprendere viaggi nei più bei siti di arrampicata in giro per l'Europa con amici più grandi di me e grazie a questi amici, allenatori e compagni ho imparato molto fin da piccola, dal preparare un caffè con il gas da campeggio al come richiedere un visto nelle ambasciate straniere, come cambiare volo negli aeroporti più grandi del mondo e come cavarsela da solo in luoghi remoti.
Amicizie
A scuola non avevo molti amici, e alle medie sono stata anche vittima di bullismo. Ero terrorizzata dal pensiero di quello che gli altri potessero pensare di me, se piacevo oppure no.
Quando ho iniziato ad arrampicare, all’improvviso mi sono ritrovata circondata da ragazzi della mia età che avevano la mia stessa passione, con i quali potevo allenarmi, viaggiare, gareggiare e soprattutto potevo essere me stessa e divertirmi insieme a loro. Ho capito che nella vita non si può essere amici di tutti e non si può piacere a tutti, ma ci si può circondare di persone che hanno i tuoi stessi interessi e le stesse idee, con i quali condividere valori e momenti unici. L’arrampicata mi ha regalato amici in tutto il mondo e sono convinta che alcuni di essi mi accompagneranno per tutta la vita.
Libertà
Ovviamente nessuno può vincere sempre, anzi, durante la mia attività da atleta ci sono state anche molte sconfitte. Ci sono gare che non sono andate come speravo e vie che non riuscivo a fare. Ci sono stati momenti nei quali ho pianto amaramente ed ero delusa di me stessa e arrabbiata con ciò che aveva causato la sconfitta. Ma la mia voglia di scalare e la voglia di andare avanti e di migliorare è sempre stata più grande della delusione. Ho imparato che dopo ogni sconfitta c’è la disperazione, che però viene dopo poco rimpiazzata dalla rabbia; la rabbia e la voglia di riprovarci poi si trasformano nella felicità di avere una nuova possibilità, di provare nuovamente di dare il mio massimo e di guardare avanti con positività.
L’arrampicata mi ha regalato libertà, sia fisica che mentale.
Angelika Rainer, classe 1986, è atleta Grivel sin dal 2005. Originaria del Südtirol, è diventata tre volte campionessa mondiale di arrampicata su ghiaccio e due volte vincitrice della Coppa del mondo di arrampicata su ghiaccio. Oggi pratica arrampicata su roccia, arrampicata su ghiaccio e drytooling.
Prodotto Grivel preferito : Dark Machine X ice axes