GHOST / GHOST HAMMER

Pubblicato il 12/05/2020

DENIS TRENTO (Italy)

La uso principalmente nelle uscite con gli sci in montagna, ma anche nel lavoro classico da guida alpina e negli avvicinamenti su ghiacciaio.

Apprezzo molto la sua leggerezza e l’essenzialità.

L’ho usata per moltissime uscite, ma forse dove, dopo averla portata per molte ore nello zaino durante oltre 2000m di avvicinamento, la Ghost si è dimostrata un ottimo attrezzo da misto è stato durante il tentativo di discesa dalla ovest delle Petites Jorasses. Il tentativo di sciare un canale molto ripido attraversato da un tratto di misto difficile alto 30 metri nella sua parte superiore è rimasto tale proprio per la secchezza delle condizioni, ma lo ho scoperto solo una volta attraversato questo difficile tratto, che ho poi dovuto disarrampicare in discesa. Per fortuna in quei delicati frangenti ho potuto contare anche sul bastone Condor a darmi un degno supporto.

 

EMRIK FAVRE (Italy)

La uso in tutte le montagne dove serve una piccozza classica, dalle Alpi all’Himalaya, per fare alpinismo classico, sci ripido e sci alpinismo.

Le caratteristiche che preferisco sono la leggerezza, la resilienza e il fatto che essendo corta e compatta e molto maneggevole per tutti i terreni.

La salita migliore con lei l’ho fatta quest’anno sul tentativo al Pangboche, un 6000 in Nepal dove il terreno era tecnico ma essendo tanto carichi avevo bisogno di leggerezza. Non mi ha deluso!!!

 

JASON DORAIS (USA)

La uso ogni volta che il peso è una priorità! In genere, questo sarebbe un giorno lungo o un giorno in cui sto cercando di spostarmi rapidamente. Per me, ciò comporta di solito lo sci alpinismo.

Mi piace la sua grande abilità tecnica racchiusa in uno strumento così leggero! 269 grammi non è mai stato così versatile!

Ho usato Ghost in molte delle mie salite e missioni di sci preferite. Quella che si distingue in questo momento è una salita di velocità del Monte Rainier.

 

SILVIA LOREGGIAN (Italy)

Uso la Ghost principalmente per uscite di scialpinismo, ma non sono mancate le uscite con la Ghost anche su terreni più verticali, principalmente rocciosi.

La migliore caratteristica della Ghost è sicuramente la leggerezza. In secondo luogo, la compattezza: è sufficientemente piccola da starmi dentro lo zaino senza dover tenere esposto un oggetto pericoloso (sia per eventuali persone che mi stanno vicino per quanto riguarda la becca, sia per me perché il puntale diretto proprio nelle cervicali in caso di caduta con gli sci non lo raccomando a nessuno!). Infine, apprezzo molto che ci sia una becca relativamente aggressiva su un attrezzo che complessivamente non si può considerare tecnico. Questa sua caratteristica ne permette un utilizzo veramente allargato. 

L’ho usata ad esempio sulla Aguja de l'S, Patagonia. Non è stata sicuramente la miglior salita, ma è stata quella in cui la Ghost ha dato il meglio di sé. Mi trovavo sù al campo Laguna Sucia con un altro obiettivo, ma come spesso succede in Patagonia, il mal tempo del giorno prima si è protratto tutta la notte e l'indomani era impossibile salire quello che mi ero prefissata, per la quale la Ghost sarebbe servita solo per l'avvicinamento su ghiacciaio. Abbiamo salvato la giornata su una salita di roccia sporchissima di neve sull'Aguja de l'S e devo dire che ho scalato in dry molto bene grazie all'aggressività della becca e alla sua leggerezza complessiva. Unica modifica: ho rivestito la piccozza di nastro da idraulico autovulcanizzante perché altrimenti scivola dalla mano con i guanti.

 

NATALIE AFONINA (USA)

La uso su alpinismo di 1-3 giorni e gite di alpinismo meno tecniche. È il mio obiettivo per tutti i vulcani nel Pacifico nord-occidentale degli Stati Uniti.

Le sue migliori caratteristiche sono il super leggero per le salite quando ogni grammo conta. Disponibile anche nelle lunghezze di 45 e 50 cm che sono le lunghezze perfette per gli scalatori più “corti” come me.

La mia giornata migliore con lei è stato lo sci alpinismo sul Monte Shasta, via Casaval Ridge. Il peso perfetto e il colore rosa risaltavano dalla folla!

 

 

RICCARDO OLLIVERI (Italy)

È un attrezzo a cui son molto affezionato, lo uso quando vado a far sci ripido o raid sci alpinistici di più giorni o ancora qualche grande course dove so di incontrare neve dura piuttosto che ghiaccio vivo.

La leggerezza vince su tutto ma le sue prestazioni in rapporto al suo peso sono eccellenti.  Per questo lo definirei un attrezzo polivalente, mi accompagna spesso nelle attività grazie ad una versatilità d’impiego molto apprezzabile.

Il Mezzalama 2019 e la Chamonix/Zermatt son state due importanti esperienze dello scorso anno che ho condiviso con Ghost.

 

PABLO CRIADO (Spain)

La uso per il mio allenamento facendo escursioni di sci d'alpinismo, e quando alla fine della stagione salgo dalla valle alle montagne correndo e nella parte superiore c'è la neve, e voglio andare leggero.

È leggera e allo stesso tempo sicura, molto confortevole ed equilibrata.

La mia miglior scalata con lei è stata la Peña Vieja a Picos de Europa, dalla valle, usandola per passare il canalone.

  

STEVE HOUSE (USA)

La metto nel mio zaino per lo sci alpinismo primaverile e l'alpinismo estivo classico. Mi ritrovo spesso a cercare questo attrezzo in momenti, come un'escursione o un'arrampicata che coinvolge un breve tratto di neve, dove non porterei affatto una piccozza, ma a 269 grammi, perché no?

Le sue migliori caratteristiche sono la leggerezza e il design classico che ha usi illimitati.

L'ho usata per portare mio cognato sul Grossglockner. L'ho anche portata sulla classica cresta Hornli sul Cervino ed ero molto felice di averla avuta su e giù per il tratto di ghiaccio in vetta.

 

SILVESTRO FRANCHINI (Italy)

La uso prevalentemente per scialpinismo e in ogni situazione dove ogni grammo conta

Ne apprezzo soprattuto la leggerezza.

Ho usato la Ghost per il concatenamento in 3 giorni  di 22 cime di 4000 metri nel massiccio del monte bianco attraverso cresta del Brouillard, l’Aiguille du Diable, la Rochefort e le Grandes Jorasses.

 

 

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